“ La brioscia è fimmina!

vi starete chiedendo cosa c’entri la donna con uno dei capisaldi della tradizione dolciaria siciliana.

Ebbene sì, la donna è sempre stata fonte di ispirazione per pittori, poeti, scrittori e...pasticceri!

La forma richiama la tipica acconciatura delle donne sicule, dove i lunghi capelli vengono avvolti in un perfetto “tuppo” basso o semi-alto e fermato con delle spille. E’ stata ideata pensando al seno femminile e considerando che le coincidenze non sono mai troppe, anche il luogo dove è stata inventata richiama il nome di una donna.

Infatti la “brioscia” nasce a S.Teresa di Riva, in provincia di Messina e la sua storia conquista grandi e piccini da lunghi secoli. La leggenda narra che la “brioscia” sia nata in una nobile famiglia siciliana con numerose figlie femmine e per loro si pensò a qualcosa di morbido su cui spalmare burro e marmellata durante la colazione o merenda. Così il pasticcere della famiglia realizzò questa soffice bontà.

Visitando la Sicilia vi capiterà di notare delle differenze sostanziali sia nella consistenza sia nell’utilizzo di questa bontà tutta siciliana. Infatti nel messinese è più morbida e ben lievitata, mentre nel catanese è l’esatto contrario. Nella parte orientale dell’isola vi è l’usanza di accompagnare la granita con la brioche che viene servita a parte, in modo da poterla così inzuppare, invece nella parte occidentale viene farcita col gelato. Un po' come per la storia degli arancini, non esiste un modo giusto o sbagliato, esistono le varie tradizioni e usanze, radicate così in profondità in ogni singola parte dell’isola che è praticamente impossibile accettare una sola soluzione. Del resto noi siciliani siamo fatti così…

Oltre alle differenze sostanziali sull’utilizzo della “brioscia cu tuppu”, vogliamo sfatare anche qualche credenza popolare. Sono in molti a credere che la brioscia sia la versione siciliana del croissant francese, ma le loro differenze non sono indifferenti.

Infatti la brioche siciliana si differenza da qualsiasi altro lievitato per: ingredienti, preparazione, alveolatura e orario. Sì, orario! perché la “brioscia” si gusta a tutte le ore del giorno, sopratutto in estate, in compagnia di una freschissima granita al limone. Sugli ingredienti non ci si può sbagliare assolutamente! Essi sono: farina,burro, uova, lievito e zucchero. L’impasto del croissant prevede meno burro e uova rispetto alla ricetta siciliana della brioche, cambiandone strutturalmente lavorazione e consistenza.

Dunque la “brioscia cu tuppu” è un’arte che va scoperta e assaporata in ogni angolo della Sicilia.

Articolo scritto da Luisa Taibi

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