Oggi vogliamo portarti a casa nostra e farti viaggiare virtualmente per mostrarti come nasce Fina, la nostra finissima crema di ricotta.

Ci troviamo a Castrofilippo, un piccolo centro a pochi chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento. Il nostro territorio è ricco di vaste campagne coltivate che offrono una varietà di materie prime di altissima qualità e dove gli animali hanno la possibilità di pascolare e nutrirsi in piena libertà, esattamente come si faceva una volta.

La qualità della nostra crema di ricotta è frutto di questo meraviglioso connubio che si crea tra gli animali e la terra. I pascoli sono rigidamente controllati e sostenibili, al fine di garantire un prodotto naturale, genuino e soprattutto sicuro.

La ricotta fresca interamente di pecora viene lavorata nel nostro laboratorio di pasticceria attraverso una lenta e continua mescolatura con lo zucchero. Se da un lato il valore della tradizione è inestimabile, dall’altro quest’ultima deve essere rispettata amalgamandola con l’innovazione tecnologica che ci permette di rispettare gli elevati standard normativi.

L’eccellenza di un prodotto può essere garantita esclusivamente se si riesce a controllare ogni singola fase del processo produttivo, e noi Taibi seguiamo l’intera filiera produttiva avendo la fortuna di poter selezionare con cura le materie prime che utilizziamo, affinché la crema risulti perfetta in ogni suo aspetto. Utilizziamo solo due ingredienti per un prodotto dal gusto inconfondibile e ampiamente utilizzato in pasticceria.

Quando eravamo piccoli era nonna Gina a prepararci in casa la crema di ricotta.

La lasciava riposare per un giorno intero facendola lentamente “asciugare”, privandola così del siero in eccesso. Prima che lei iniziasse a mescolare, prendevamo lo sgabello di legno, ci salivamo sopra e con le nostre mani piccole e tozze tenevamo per bene la busta di zucchero e aspettavamo che ci desse il via per versarlo a poco a poco. Lei mescolava con le sue mani ferme e sicure e noi eravamo impazienti di infilarci l’indice per assaggiare la crema. Quando la nonna otteneva la giusta cremosità, arrivava il momento di versare le gocce di cioccolato e mescolare ancora una volta.

La spalmavamo nel pane o nelle brioche fresche di giornata. Era così la nostra merenda. Semplice, genuina e naturale.

Oggi non la facciamo più in casa, ma la sua essenza e il suo gusto autentico non sono affatto cambiati.

Articolo scritto da Luisa Taibi

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