VI PRESENTIAMO LA NOSTRA CITTA': AGRIGENTO

“Te prego, o splendida, più bella tra le città dei mortali”

Pitica XII Pindaro

Dalle parole scelte da Pindaro si evince grande stupore e ammirazione per una città che ha dell’incredibile.

Non basterebbero tutte le opere dei migliori poeti del mondo per render giustizia alla bellezza di una città che si distingue fra tutte le altre sia per la sua storia sia per la magnificenza delle sue costruzioni.

Agrigento oggi è la straordinaria erede di una civiltà scomparsa, di cui i veri custodi siamo noi.

Il nostro compito è quello di conservarne la memoria proteggendone il luogo.

Gli agrigentini sanno bene che non finiremo mai di imparare dall’archeologia pervenutaci e che nuove scoperte attendono di essere svelate.

Per capire le origini dell’odierna Agrigento bisogna fare un gran salto indietro e partire dal 580 a.c. quando il territorio agrigentino vide sorgere “Akragas” che divenne una polis greca dopo esser stata colonizzata dalla vicina polis Gela.

Il periodo greco durò oltre tre secoli, in cui l’antica Akragas riuscì a popolarsi e innovarsi senza sosta, diventando molto potente e ricca, dimostrando così di essere la città più influente della Magna Grecia.

E’ proprio in questo periodo tanto florido che viene datata la Valle dei templi, il più grande complesso archeologico del Mediterraneo ubicato in una meravigliosa distesa, ricca di ulivi centenari e mandorli che incorniciano l’intera valle.

Purtroppo la storia della gloriosa Akragas mutò drasticamente con l’arrivo dei Cartaginesi nel 406 a.c. Quest’ultimi, infatti, invasero la città distruggendola quasi del tutto. Non ci fu il tempo di ricostruire e rivendicare il grande passato che arrivò la seconda guerra punica, con la quale Akragas passò sotto il dominio dei Romani che ne cambiarono il nome in Agrigentum.

Da qui in avanti l’antica Akragas subirà varie invasioni e grandi cambiamenti, mutando oltre all'aspetto anche il nome. Infatti, gli arabi la denominarono “Kerkent” e nel 1130 i Normanni la chiamarono “Girgenti” . Quest’ultimo nome, rimarrà fino al 1927, quando durante il periodo fascista si preferì italianizzarlo in Agrigento.

Oggi la città di Agrigento appare ben diversa dalle sue origini e con sicurezza possiamo affermare che occupa solo la parte più elevata rispetto al passato, invece la sua struttura urbana è quella lasciataci in eredità dagli arabi.

Quest’ultimi, rispetto ai vari colonizzatori, furono grandi conservatori delle opere e delle strutture che trovarono al loro arrivo ed è anche grazie ad essi che oggi possiamo ammirare la Valle dei templi, che da secoli incanta tutti coloro che hanno la fortuna di ammirarla.

Noi Taibi ci sentiamo profondamente grati di vivere e lavorare in questa terra così vasta e ricca.

Qui i nostri nonni hanno lavorato la terra e le nostre nonne preparato i prodotti tipici della nostra tradizione dolciaria. La nostra azienda è stata concepita qui, grazie a un sogno e grazie all’amore per le nostre tradizioni.

Agrigento non è solo un posto da visitare, è soprattutto la nostra casa.

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